«Quando ti vedo camminare di nuovo così leggera, mi si apre il cuore.»

«Siamo sempre stati una squadra.» Lo ripeto da anni e gli amici lo sanno: io e mia moglie abbiamo condiviso camminate lunghe, gite improvvisate, il piacere di respirare l’aria fresca mano nella mano.

Dopo i 50 anni però, mia moglie ha iniziato a sentire fastidio alle ginocchia. All’inizio pensavamo fosse soltanto stanchezza. Ha rinunciato alle uscite mattutine e, poco alla volta, alle nostre passeggiate. «Vai tu, amore, io resto a casa», mi diceva stringendomi la mano, e nel suo sguardo leggevo più preoccupazione che dolore.

La nostra casa si è riempita di silenzi. Lei, che è sempre stata la più energica, rimaneva alla finestra mentre io preparavo il caffè. Mi ripeteva che non voleva essere un peso, ma io tenevo stretta la nostalgia del suo sorriso quando camminavamo insieme.

Abbiamo provato impacchi, suggerimenti trovati online, vecchie ricette di famiglia. Davano un sollievo breve, poi tutto tornava come prima e la rigidità la bloccava di nuovo. Io cercavo di incoraggiarla, ma vedevo la sua frustrazione crescere.

Ho iniziato a compilare un quaderno: Forum, testimonianze, consigli di altri mariti. Molti parlavano di percorsi impegnativi o farmaci per tamponare, ma a noi serviva qualcosa che si inserisse nella nostra vita senza stravolgerla.

Durante un controllo, il fisioterapista ci ha indicato Artroflex del laboratorio svizzero GEBERICH: «Una crema da integrare nella routine quotidiana, con movimenti dolci e costanti. Serve pazienza, ma il tessuto ama la costanza.» Quelle parole ci hanno ridato motivazione.

Abbiamo ordinato Artroflex e insieme alla crema è arrivato un PDF pieno di esercizi isometrici di pochi minuti. Li adattavamo alla giornata: ginocchia, anche, caviglie. Nessun attrezzo, solo ascolto del corpo.

Abbiamo iniziato la routine: Artroflex mattina e sera, respirazione calma, micro-movimenti nei momenti liberi. Non è stato un cambiamento improvviso, ma settimana dopo settimana vedevo mia moglie rialzarsi più sciolta, accettare una passeggiata leggera, tornare a ridere mentre camminavamo fianco a fianco.